giovedì 24 agosto 2000

M.Giovanna


M.Giovanna era mia cugina e di lei ho soltanto queste due belle foto che la ritraggono bambina: una bellissima bambina sfortunata che perse la madre quando non aveva più di tre o quattro anni.
Quando io nacqui, sua madre, zia Adriana, fu l'unica delle sorelle di mia madre che mi venne a conoscere, probabilmente perche' la mia famiglia non era più in buoni rapporti con tutti i parenti di mia madre.
Infatti so che c'erano state incomprensioni e discussioni, tra mio padre e mio nonno, per motivi di lavoro e queste cose si erano ovviamente ripercosse sui rapporti tra fratelli e sorelle.
Così, da una parte, mio padre si dimentico' di denunziare la mia nascita all' ufficiale di stato civile, nei sette giorni successivi al parto, per cui fu costretto a dare come data di nascita, un giorno posticipato di una settimama, e io , oggi, mi trovo ad avere un compleanno ufficiale e uno effettivo.......come se fossi la regina d'Inghilterra, e, dall'altra parte, accadde che solo la mamma di Maria Giovanna venne a fare gli auguri a mia madre.
Le altre sorelle, fedeli alla consegna paterna,non comparvero neanche per conoscere la terza bimbetta che mia madre aveva messo al mondo.






Non so zia Adriana di che cosa mori', ma so che era una vivace signora, un pochino grassottella, sposata con un orefice benestante e di buon carattere.... ma le cause della sua morte non mi sono mai state spiegate in modo esauriente..certamente fu una morte improvvisa ...probabilmente un infarto.





Il padre e la nonna paterna della piccola Maria Giovanna, cercarono di fare tutto il possibile per allevare bene la bambina, ma come succede in questi casi, il padre dopo poco, credette di aver trovato una madre sostituta per l'orfanella in una giovane e bella ragazza bionda ( M.PIA )di cui si innammorò e, la sposo',forse sperando che nascesse un affetto vero tra la giovane matrigna e la figliastra.
Purtroppo alla luce dei fatti, devo pensare che se questo difficilmente si verifica quando non nascono altri figli ,nel caso particolare di cui sto parlando il trauma fu tremendo e per molto tempo covò sotto la cenere.
E',infatti, un fatto difficile e in genere estremamente raro che una matrigna e una figliastra riescano ad rapportarsi in modo corretto tra di loro: prima o poi contrasti , complessi, difficolta' psicologiche..emergono e, anche un apparente clima idilliaco iniziale, molto frequentemente sono destinati a corrompersi e disintegrarsi, all'età dello sviluppo e nella cosidetta età ingrata.
La mente e l'affettività umana sono difficilmete controllabili e i traumi infantili possono avere delle conseguenze devastanti.
Le conflittualità all'interno di una famiglia non mancano mai , possomo essere più o meno marcate, più o meno evidenti, ma è evidente che , nei casi in cui un padre o una madre inseriscono nel focolare domestico, un sostituto o una sostituta di un genitore morto prematuramente, nel profondo della coscienza di un orfano con molta probabilità, comincia a covare un rancore represso.. una gelosia ...che prima o poi... esplode.
E...tutto questo è aquasi impossibile da evitare se nascono sono altri figli della nuova coppia che si è appena formata.
Nel caso di M.Giovanna fu una tragedia annunciata: le due bambine che nacquero dal matrimonio di suo padre con M. Pia, inizialmente riempirono di gioia la casa e la vita anche della giovane M. Giovanna, ma poi, col tempo, col crescere, col diventare donne ....i loro rapporti inizialmente affettuosi e fraterni si guastarono: vennero a galla tutte le gelosie... prima inconsce ... si evidenziarono i differenti trattamenti,..... gli incontrollabili risentimenti e la sensibilità esacerbata dell'orfana provocata dalla perdita precosissima della madre vera..ma anche dal rapporto col padre da dividere con altre bambine venute dopo,fu certamente la causa del dramma che sarebbe accaduto.
Non so e non voglio giudicare, fatto sta che M. Giovanna da ragazzina non era ne sicura di se stessa, ne felice, anche se presto si sarebbefatta una bella ragazza, cui non mancavano ne amicizie ne cortegiatori.
l'insicurezza di base rimase anche quando trovo un ragazzo che le voleva bene.
Evidentemente un amore e un affetto giovanile al di fuori della famiglia non le bastò o non fu capita.
Un triste giorno, infatti, si lancio' dal balcone dal sesto piano della casa dove abitava con la famiglia.Non mori', ma ma si ruppe la spina dorsale e fu costretta a vivere sulla sedia a rotelle per il resto della sua vita.
La degenza fu lunga e dolorosa, e il ragazzo, che precedentemente alla caduta le aveva fatto la corte, continuo' per un po' di tempo ad andare a trovarla, con assiduita', ma poi, ..... come succede ...scomparve.
La nonna paterna fu l'unica persona che fu sempre vicina a Maria Giovanna.


Per qualche anno, sembro' che M. Giovanna, lentamente, si stesse adattando alla sua nuova condizione : usciva con la carrozzella e cercava di fare una vita quasi normale.
La incontrai varie volte, ma poi la sua nonnina paterna che tanto l'aveva amata e seguita dall'infanzia, ormai diventata troppo anziana si ammalo' e a breve, mori'.
A quel punto, il padre prese una decisione contestabile.......e che non si puo' certo spiegare cosi' dal di fuori: spedì M. Giovanna lontano da casa, lontano da Napoli.
La invio' in Inghilterra, forse per allontanarla da una famiglia che ormai non era sembrava più essere la sua famiglia.
In Inghilterra M. giovanna visse molti anni in una clinica per malati di vario tipo, e lì, conobbe un uomo, ricoverato anche lui, di cui si innammoro'.
Ho visto le foto e letto qualche lettera che scrisse in quel periodo a sua zia Maria Vittoria, con la quale mantenne sempre una corrispondenza più o meno regolare.
Ho visto anche una o due foto di MARIA GIOVANNA col suo uomo e la sua bella bambina seduta in braccio a lei.........
Ma come ogni bel sogno anche questo fini'......e ci fu un tristissimo risveglio.........
Dopo pochissimo tempo, la piccola JANE fu' data in adozione, ad una coppia di farmacisti londinesi.
Credo che la legge in Inghilterra preveda che, quando due e malati ricoverati in clinica, si amano e hanno un figlio ...non possano tenerlo con loro, non essendo in grado di badargli...e quindi viene loro tolto.
................e cosi le disgrazie e i dolori si aggiungono ai dolori e alle perdite.........
Noi parenti della madre morta, sappiamo solo che "JANE P." ha avuto una famiglia adottiva e che oggi è sposata e vive forse a Londra..


Ma sappiamo anche che l'infelice vita di M. GIOVANNA, ( sua madre )e mia cugina coetanea , si è conclusa con un'altra tragedia:
in un rogo, che ha coinvolto la casa di cura dove lei viveva da tanto tempo, nella cosidetta " civilissima" Inghilterra.



Ho voluto ricordarla perchè il destino crudele si è accanito troppo spesso contro di lei e l' ha messa in difficoltà già da bambina, facendole sperimentare precocemente il lutto più sconvolgente e profondo che possa capitare ad un essere umano ..per poi metterla a confronto con persone che, sembrerebbe, non siano mai state in grado di capirla.....


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