lunedì 25 agosto 2008

Carla


LA COGNATINA DI MIA SORELLA, E, PER UN BREVE PERIODO, LA MIA PIU' CARA AMICA.

Carla aveva tre anni meno di me, ma durante il fidanzamento di mia sorella diventammo inseparabili..pur essendo molto diverse sia fisicamente che come carattere.
Lei era molto, ma molto carina, sottile , biondissima, naturalmente elegante....io ..robusta, goffa e poco socievole.
Eppure gli opposti si attraggono e io la considerai la mia migliore amica in un periodo per me forse difficile , quando la mia famiglia si stava sfasciando per i matrimoni contemporanei dei due figli maggiori.


Durante l'anno che precedette il matrimonio di Vittoria con il fratello di Carla , ci capitava di passare intere giornate insieme, soprattutto perche' le due famiglie cercavano di conoscersi in vista del matrimonio, come si usava un tempo, e ci si incontrava quasi tutti i giorni, spesso andando anche a pranzo insieme, e scambiandoci visite.
Carla ed io dunque, diventammo amiche e poi lentamente, inseparabili, lei forse per non aver avuto sorelle, ma solo fratelli...io perchè non avevo mai avuto una sorella più piccola, con cui parlare e confidarmi.
Mia sorella Vittoria era troppo diversa da me e non c'era mai stata confidenza tra noi, perchè lei voleva per forza che vestissi e mi pettinassi in un certo modo e io ero ribelle e svogliata.
Ricordo soprattutto Carla, quando lei, nonostante fosse ben più piccola di me , cercava di aiutarmi a ricordare dei capitoli di storia, che per me erano assolutamente ostici. Non sono mai stata molto brava a ricordare date,nomi, battaglie,e andavo male a scuola.
Oggi potrei dire che, non ricordare la storia era, forse, era il mio modo di difendermi da un .....maschilismo imperante.
La storia infatti, si è sempre occupata soprattutto di guerre e di conquiste territoriali, e i protagonisti, in generale, sono maschi, e di maschi si deve obbligatoriamente ricordare le gesta e la vita.....
Ma io forse, per il periodo storico in cui ho vissuto, e per le vicende che mi hanno visto coinvolta da bambina, .....di guerre , conquiste, condottieri, e politica in genere, non volevo neanche sentirne parlare.
Ero piuttosto "allergica" a quei personaggi che venivano caricati di onori e si rivestivano di importanza, cambiando confini e situazioni politiche, mettendo allo sbaraglio la vita delle popolazioni inermi con armi e con eserciti.
La mia mente rifiutava di recepire notizie sui vari duci e condottieri e sulle date cosidette importanti della nostra storia.
La mia esperienza di bambina mi ha lasciato questo completo disinteresse per la politica e la militanza sotto qualunque bandiera.
E poi, timida e impacciata consideravo inutile e faticoso, una sorta di tormento, il dover parlare soltanto perchè venivo interrogata.
MI E' SEMPRE PIACIUTO DIVAGARE E LIBERAMENTE ESPRIMERE SENSAZIONI E MERAVIGLIE. INDIPENDENTEMENTE DA QUELLO CHE GLI ALTRI POTEVANO PENSARE DELLE STESSE COSE.
E poi avevo ed ho, ancora oggi, dei vuoti di memoria, che mi bloccano e mi mettono in difficoltà. A scuola non brillavo di certo!



CI SONO STATE MATERIE CHE HO DECISAMENTE ODIATO: UNA DI QUESTE ERA LA STORIA, NELLA QUALE HO AVUTO SEMPRE VOTI BASSISSI.
Carla mi aiutava a modo suo: leggendo il capitolo prima e poi, creando una sorta di rappresentazione della guerra, della battaglia o dell' esercito, le cui gesta, io avrei dovuto memorizzare per l'interrogazione del giorno successivo.
Lo faceva come si sarebbe potuto fare ad un bambino, aiutandosi con pedine, pezzetti di carta, oggetti vari, e muovendoli e chiamandoli in causa nella pantonimia che riusciva ad inventare per aiutarmi.



Devo purtroppo dire che, nonostante i suoi sforzi, il mio mutismo all'interrogazione successiva non diminuiva affatto: la sua fatica era sprecata e io non riuscivo ad evitare i rimbrotti dell'insegnante, che rimaneva convinta che non studiavo abbastanza e, puntuale, alla fine dell'anno, arrivava il rimando a settembre.


Carla....... con la quale decisi di studiare danza, anche perche' la scuola di ballo si aprì proprio allora, vicino casa sua, alla pineta di Pescara.
Ho qualche foto di allora e del saggio di fine anno che facemmo: devo dire che eravamo abbastanza ridicole tutt'e due ....
.

Io, nonostante il mio peso e la mia "STAZZA", avevo un certo innato controllo di braccia e piedi e imparai a stare "sulle punte" quasi subito, ma che, nonostante cio', non avevo alcuna capacità di memorizzare le serie di passi più complessi, ne mi libravo come una libellula dato il mio peso e la mia figura non certo slanciata.
Questo forse si puo capire perche' pur essendo una ragazzona pienotta, ero da sempre abituata ad ascoltaree muovermi a suon di musica liberamente nel salone di casa davanti a qualche grande specchio mentre mio fratello suonava.e data la mia passione per i films del genere: "Scarpette Rosse" .







Carla, invece così bellina , così sottile , cosi elegante e di linea, quando faceva gli esercizi e tentava di ballare, stranamente dava l'impressione di non sapere che farsene di mani, braccia e piedi.
In fondo si capisce da queste nostre impacciate e tentative esperienze, che per poter ballare, in modo accettabile, bisogna cominciare da bambine, essere selezionate in base a molti parametri precisi, e non basta l' entusiasmo accompagnato dalla sola improvvisazione: per diventare una ballerina classica, ci vuole altro!
Ci vogliono eta' giusta, buoni maestri, ma soprattutto anni e anni di dura fatica, uniti a passione, sacrificio e intrinsiche capacita fisiche.



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QUANDO POI MIA SORELLA SI SPOSO' noi due fummo chiamate a fare le damigelle.
Secondo me, mai damigelle sono state peggio accoppiate di quanto lo fummo noi due: Carletta cosi carina, con quel suo grazioso nasino a patatina, la frangetta, i capelli lisci e biondi, ed io... col mio nasone, i capelli, resi crespi dalla abitudine di andare sott' acqua, e il mio raro sorriso, dovuto alla percezione precisa che i miei denti erano " imperfetti" per non dire storti
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LE FOTO SONO LA MIGLIORE TESTIMONIANZA.




Poi, a matrimonio celebrato, le due famiglie si ritirarono nei loro rispettivi manieri...e noi giovani, affiatati virgulti fummo separate senza pietà.
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Qui devo fare una pausa:, infatti, a quel punto, la nostra simpatica amicizia finì nel dimenticatoio, dato che io, dopo poco, andai via da Pescara , e Carla, appena finite brillantemente le scuole superiori, andò a studiare a Roma, sempre seguita dalla madre.
Ricordo che, la vidi forse, per l'ultima volta, il giorno in cui venne a trovarci a Napoli, con la madre, ormai vedova, che stava sempre con lei.
In quella occasione seppi che si era fidanzata con un medico pescarese, ma che si sarebbe sposata solo dopo la laurea, per espresso desiderio della madre.

Passarono circa otto anni e poi finalmente ..le nozze.





Poi, subito le nozze,Carla rimase incinta ....ed, esattamente un anno dopo le nozze , partorì un bel maschietto, ma, tre giorni dopo il parto, morì ...per una rara evenienza emorragica: (FIBRINOLISI) lasciando il piccolo CARLO.. orfano.

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